Le prestazioni dello Studio Medico
Le prestazioni dello Studio Medico
Le nostre prestazioni cardiologiche
La visita cardiologica è finalizzata a produrre una diagnosi e a fornire un indirizzo terapeutico adeguato al trattamento di una patologia dell’apparato cardiovascolare. Si accompagna all’esecuzione di un elettrocardiogramma (ECG), esame strumentale con il quale è possibile studiare l’attività elettrica del cuore.
Una visita cardiologica è fortemente consigliata nel caso in cui il paziente lamenti sintomi quali dolore toracico, affanno a riposo o sotto sforzo (dispnea), sensazione di battito irregolare, insolitamente veloce o lento (palpitazioni), perdita di conoscenza (sincope) o più semplice sensazione di capogiro (lipotimia).
È inoltre raccomandata anche in soggetti apparentemente sani al fine di valutarne il livello di rischio cardiovascolare (specie in caso di familiarità per patologie quali l’infarto del miocardico o nel caso di pazienti con diagnosi nota di diabete mellito) e adottare le appropriate modifiche allo stile di vita o alla terapia farmacologica onde impostare un corretto piano di prevenzione nei confronti di possibili eventi cardiovascolari.
Durante la visita cardiologica è possibile iniziare l’iter diagnostico/terapeutico per patologie quali ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, cardiomiopatie a carattere non-ischemico, vizi valvolari, aritmie (e.g. fibrillazione atriale), scompenso cardiaco e numerose altre condizioni che richiedono una gestione da parte dello specialista.
Lo specialista cardiologo raccoglierà informazioni relative allo stile di vita del paziente, ai suoi fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, obesità, fumo, diabete mellito, dislipidemia, familiarità per malattia cardiovascolare), alle sue co-patologie, a eventuali allergie a farmaci, alla terapia farmacologica in corso. Verrà inoltre presa visione degli esami strumentali/laboratoristici precedentemente effettuati dal paziente.
Successivamente si eseguirà un esame clinico accurato dell’apparato cardiovascolare (completo di misurazione della pressione arteriosa), seguito dalla registrazione dell’ECG.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita cardiologica ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
Un’aritmia cardiaca è definibile come l’alterazione del normale ritmo cardiaco (ritmo sinusale).
Il range normale di frequenza cardiaca per un uomo adulto a riposo è compreso tra i 60 e i 100 battiti per minuto; non di rado un’aritmia si accompagna a una drastica riduzione della frequenza (bradi-aritmia, come ad esempio nel caso di alcune particolari tipologie di blocco atrio-ventricolare) o, al contrario, a un drastico aumento di quest’ultima (tachi-aritmia, come nel caso delle tachicardia ventricolari, delle tachicardie sopraventricolari o, spesso, della fibrillazione atriale).
L’Elettrocardiogramma (ECG) è un test diagnostico che permette di rilevare non solo la presenza di anomalie del ritmo cardiaco (aritmie), ma anche di anomalie strutturali (ipertrofia ventricolare, ingrandimento atriale), alterazioni a carattere ischemico (legate cioè a un ridotto apporto di sangue al cuore, come nel caso dell’infarto del miocardio), esiti di pregressi danni ischemici e alterazioni della conduzione elettrica (blocchi atrio-ventricolari, blocchi di branca).
Permette inoltre di porre il sospetto diagnostico nel caso di condizioni patologiche rare ma a elevato rischio di sincope o morte cardiaca improvvisa, come la Sindrome di Brugada o la Sindrome del QT lungo. Consente, ancora, di valutare il funzionamento di dispositivi come pacemakers (PM) o defibrillatori impiantabili (ICD) e di testare gli effetti che alcuni farmaci potrebbero esercitare sulla conduzione elettrica del cuore (e.g. allungamento del QT a seguito dell’assunzione di psicofarmaci o antibiotici).
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione il referto di ECG precedentemente eseguiti.
L’ECG è un esame non invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
L’Ecocardiogramma transtoracico è l’esame diagnostico che permette allo specialista cardiologo di apprezzare struttura e funzionamento delle camere cardiache (ventricolo sinistro, ventricolo destro, atrio sinistro, atrio destro), delle valvole (valvola mitralica, valvola aortica, valvola tricuspide, valvola polmonare), dei grossi vasi sanguigni (aorta ascendente, arco aortico, vena cava inferiore), del pericardio (la sacca all’interno della quale è contenuto il cuore); tale esame permette inoltre di valutare il risultato a distanza di una procedura chirurgica o percutanea precedentemente eseguita (impianto di protesi valvolari, plastica valvolare, sostituzione aorta ascendente, impianto di dispositivi di assistenza ventricolare e numerose altre procedure).
Previa applicazione di un gel ecografico, mediante l’uso di una sonda a ultrasuoni poggiata sul corpo del paziente, è possibile visualizzare organi e tessuti al di sotto dell’area esaminata, evidenziando, tra le altre, le conseguenze di una pregressa necrosi (infarto miocardico) o la presenza di un difetto congenito, ovvero esistente sin dalla nascita. Permette inoltre di identificare gli effetti deleteri di una pressione arteriosa non controllata (e.g. aneurisma aortico, ipertrofia parietale) e, in casi selezionati, di confermare o smentire una sospetta infezione a carico degli apparati valvolari o di device precedentemente impiantati (endocardite), nonché di intercettare masse intracavitarie (trombi, tumori).
L’applicazione della metodica Doppler nelle sue diverse declinazioni (Doppler pulsato, Doppler continuo, Doppler tissutale, Color Doppler) rende possibile l’analisi accurata del flusso di sangue attraverso le valvole, le camere cardiache e i grossi vasi. Permette pertanto di quantificare la gravità di vizi strutturali determinanti, ad esempio, alterazioni della chiusura (insufficienza) o limitazioni dell’apertura (stenosi) di una valvola; permette di registrare accelerazioni patologiche del flusso sanguigno intracavitario (come nel caso della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva), o di intercettare passaggi anomali di sangue causati da difetti di chiusura del setto interatriale o interventricolare.
La valutazione dei dati anatomici assieme ai reperti flussimetrici consente una stima dell’entità del difetto riscontrato e indirizza il paziente verso una terapia medica, percutanea o chirurgica, definendone il timing più corretto.
L’esame ecocardiografico, in mani esperte, può essere arricchito di ulteriori dettagli che rientrano nel campo dell’imaging cardiovascolare avanzato; tramite l’utilizzo di sofisticate apparecchiature e di appositi software per l’analisi off-line, lo specialista cardiologo che abbia completato un training adeguato è, infatti, in grado di applicare, ad esempio, metodiche raffinate quali la valutazione dello “Strain ventricolare”. Negli ultimi anni, numerosi lavori scientifici, alcuni dei quali pubblicati dal Prof. Antonino Di Franco in stretta collaborazione con prestigiosa Weill Cornell University di New York, hanno confermato l’ottima fattibilità, riproducibilità e accuratezza diagnostica della metodica Strain, che trova quindi oggi applicazione in numerosi scenari clinici.
L’Ecocardiogramma transtoracico non prevede una preparazione specifica da parte del paziente; è possibile mangiare e bere anche prima dell’esame, così come assumere i farmaci abitualmente utilizzati.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di Ecocardiogrammi precedentemente eseguiti).
L’Ecocardiogramma è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
L’elettrocardiogramma (ECG) dinamico secondo Holter è un esame strumentale non invasivo che permette, tramite l’uso di un piccolo apparecchio portatile, di monitorare l’attività elettrica del cuore per un periodo di tempo variabile tra le 24 e le 48 ore. Ciò facilita l’individuazione di anomalie del ritmo qualora queste risultino essere intermittenti e quindi difficilmente intercettabili tramite un semplice ECG a riposo. L’indagine permette, inoltre, di valutare l’efficacia di un trattamento farmacologico precedentemente istituito, o il funzionamento di device quali pacemaker/defibrillatori precedentemente impiantati.
L’applicazione del dispositivo di registrazione della traccia ECG è una procedura sicura, indolore e semplice; essa prevede l’uso di pochi elettrodi muniti di piccoli adesivi e posizionati sul torace del paziente. Una volta iniziata la registrazione, il paziente è invitato a svolgere le proprie regolari attività quotidiane, avendo cura di non urtare il dispositivo, non bagnarlo e non staccare gli elettrodi. In questa fase il dispositivo salva in una memoria interna la traccia ECG con la quale è possibile studiare la funzione elettrica del cuore. Una volta terminato il periodo di registrazione, questa verrà scaricata su computer e verrà quindi analizzata da parte dello specialista cardiologo.
Consigliamo al paziente di tenere un diario in cui riportare le attività che hanno indotto eventuali sintomi durante la registrazione (dolore toracico, palpitazioni, affanno, vertigini) e l’orario in cui gli episodi si sono verificati.
L’ECG dinamico secondo Holter è un esame non invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
Il Monitoraggio Ambulatoriale della Pressione Arteriosa delle 24 ore (talora chiamato “Holter Pressorio”) è un esame strumentale non invasivo che permette, tramite l’uso di un piccolo apparecchio portatile, di monitorare la pressione arteriosa in modo continuativo durante le 24 ore. Ciò facilita l’individuazione di anomalie del profilo pressorio e l’esatta definizione del grado di ipertensione di cui il paziente soffre, specie quando si tratta di soggetti con ipertensione arteriosa instabile (ovvero caratterizzata da ampie variazioni dei valori pressori nel corso della giornata); permette, inoltre, di smascherare quei pazienti che soffrono di “ipertensione da camice bianco” (ovvero che, in presenza del medico, presentino dei rialzi pressori legati ad una spiccata emotività, salvo poi avere valori pressori nei limiti della norma nel resto della giornata).
Il monitoraggio continuo della pressione arteriosa consente, in aggiunta, una verifica dell’efficacia della terapia assunta dal paziente e dell’effettiva aderenza al regime terapeutico. In ultimo, descrive il pattern circadiano dei valori pressori, fondamentale per distinguere quei pazienti a più alto rischio nei quali viene abolito il fisiologico calo pressorio nelle ore notturne (soggetti “non-dipper”).
L’applicazione del dispositivo per la registrazione della pressione arteriosa è una procedura sicura, indolore e semplice; essa prevede l’uso di un bracciale per la misurazione della pressione collegato ad un piccolo registratore agganciato alla cintura. Una volta iniziata la registrazione, il paziente è invitato a svolgere le proprie regolari attività quotidiane, avendo cura di non urtare il dispositivo, non bagnarlo e non staccare il bracciale. In questa fase il dispositivo salva in una memoria interna i valori pressori, generalmente raccolti ogni 15 minuti durante il giorno e ogni 30 minuti durante la notte. Una volta terminato il periodo di registrazione, i dati raccolti verranno scaricati su computer e analizzati dallo specialista cardiologo.
Consigliamo di tenere un diario in cui riportare le attività che hanno indotto eventuali sintomi durante la registrazione (dolore toracico, palpitazioni, affanno, vertigini) e l’orario in cui l’episodio si è verificato.
Il Monitoraggio Ambulatoriale della Pressione Arteriosa delle 24 ore è un esame non invasivo, sicuro, privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
Lo Strain è una misura del grado di deformazione di un oggetto, normalizzata per forma e dimensioni iniziali dello stesso. Analizzando lo spostamento degli “speckle” che costituiscono l’immagine ecocardiografica bidimensionale è possibile ottenere numerosi parametri di deformazione che consentono una valutazione quantitativa dell’ispessimento (radial strain), dell’accorciamento (longitudinal strain) e della rotazione miocardica (circumferential strain).
Tramite l’utilizzo di sofisticate apparecchiature e software di analisi off-line, lo specialista cardiologo, che abbia completato un training adeguato, è in grado di applicare queste metodiche di imaging avanzato allo studio di entrambi i ventricoli (ventricolo sinistro, ventricolo destro).
Negli ultimi anni, numerosi lavori scientifici, alcuni dei quali pubblicati dal Prof. Antonino Di Franco in collaborazione con la prestigiosa Weill Cornell University di New York, hanno confermato l’ottima fattibilità, riproducibilità ed accuratezza diagnostica della metodica Strain, che trova quindi oggi applicazione in numerosi scenari clinici, tra i quali, in particolare, la valutazione dei pazienti sottoposti a chemioterapia; in tale contesto, la metodica Strain ha dimostrato di poter intercettare alterazioni della capacità contrattile del miocardio con maggiore precisione e tempestività rispetto alla tradizionale metodica bidimensionale.
Le nostre prestazioni angiologiche
La visita angiologica è finalizzata a prevenire o trattare una patologia di pertinenza vascolare (arteriosa, venosa o linfatica).
Tra le condizioni patologiche più comunemente gestite dallo specialista di questa branca si annoverano gli aneurismi (dilatazioni) dell’aorta, la claudicatio intermittens (ovvero una marcata difficoltà nel camminare dovuta all’ostruzione delle arterie degli arti inferiori), gli edemi degli arti inferiori (le cosiddette “gambe gonfie”) legati a un alterato ritorno venoso/linfatico, le varici, le linfangiti, la trombosi venosa profonda o superficiale, le ulcere, il piede diabetico (complicanza molto comune di un diabete scarsamente controllato).
Nel corso della visita angiologica verranno raccolti anamnesi (storia clinica) e fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, obesità, fumo, diabete mellito, dislipidemia, familiarità per malattia cardiovascolare);
si eseguirà quindi un esame clinico accurato volto a rilevare eventuali anomalie apprezzabili sia tramite l’ispezione della cute (un arrossamento localizzato può ad esempio far sospettare una flebite, ovvero un’infiammazione della parete di una vaso venoso) sia tramite la palpazione a livello delle sedi accessibili, o l’auscultazione tramite fonendoscopio di soffi di pertinenza vascolare.
Di grande utilità è inoltre l’esecuzione di un ecocolordoppler del distretto interessato (arterioso, venoso o entrambi), al fine di studiare in maniera del tutto non invasiva e sicura eventuali alterazioni del flusso ematico, accelerazioni prodotte da stenosi (restringimenti) dei vasi arteriosi, incontinenza delle strutture venose, presenza di trombi o di dilatazioni dei vasi (aneurismi).
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita angiologica ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
L’EcoColorDoppler dei Tronchi Sovra-Aortici (TSA) è un esame strumentale che permette di studiare in modo approfondito i vasi del collo, definendone morfologia, pervietà, calibro, velocità e direzione del flusso ematico; intercettando eventuali placche aterosclerotiche (estremamente diffuse, specie nei pazienti diabetici), sarà possibile valutarne il grado di stenosi (restringimento) e l’evoluzione nel tempo. L’esame permette inoltre di escludere o confermare una trombosi a livello dei vasi venosi.
L’EcoColorDoppler dei TSA viene eseguito per mezzo di una sonda lineare, diversa rispetto a quella utilizzata per l’Ecocardiogramma transtoracico; essa consente infatti di visualizzare meglio strutture più superficiali come, per l’appunto, i grossi vasi del collo.
L’aterosclerosi costituisce la patologia più frequentemente studiata nel distretto dei TSA, in particolare a livello delle arterie carotidi.
La lesione tipica della patologia aterosclerotica, la cosiddetta “placca”, viene valutata non solo dal punto di vista morfologico (placche soft – lipidiche vs placche hard – calcifiche), ma anche in termini di estensione in lunghezza, caratteristiche di superficie ed eventuali complicanze associate come nel caso di emorragie intraplacca, ulcerazioni e trombosi. Fondamentale è descrivere il grado di restringimento (stenosi) del lume del vaso da essa determinato, espresso come percentuale di riduzione del diametro/area del vaso. Una stenosi viene definita emodinamicamente significativa nel momento in cui determina una riduzione del calibro del vaso maggiore o uguale a 70%.
La valutazione dei dati anatomici assieme ai reperti flussimetrici permette di stimare l’entità della stenosi e indirizzare il paziente verso una terapia medica, percutanea o chirurgica, definendone il timing più corretto.
L’EcoColorDoppler dei TSA trova indicazione nello studio del paziente con pregresso ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); assume, inoltre, un ruolo chiave nella valutazione dei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione arteriosa, diabete, fumo, familiarità, ipercolesterolemia, obesità. L’EcoColorDoppler dei TSA è, inoltre, utile per seguire nel tempo l’evoluzione di una stenosi e valutare l’esito di un intervento chirurgico o percutaneo precedentemente eseguito.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di EcoColorDoppler dei TSA precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler dei TSA è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
L’EcoColorDoppler dell’Aorta Addominale è un esame strumentale che permette di studiare in modo approfondito l’Aorta nel tratto sub-diaframmatico fino alla biforcazione iliaca (tratto addominale), definendone morfologia, pervietà, calibro, velocità e direzione del flusso ematico; intercettando eventuali placche aterosclerotiche (estremamente diffuse, specie nei pazienti diabetici), sarà possibile valutarne il grado di stenosi (restringimento) e l’evoluzione nel tempo. Risulta di grande utilità nell’escludere o confermare la presenza di una significativa dilatazione del vaso (aneurisma), molto diffusa nei pazienti ipertesi e nei fumatori, potenzialmente letale nei casi più gravi (dissezione, rottura).
L’aterosclerosi, assieme alle sue possibili complicanze, costituisce la patologia più frequentemente studiata nel distretto aortico.
La lesione tipica della patologia aterosclerotica, la cosiddetta “placca”, viene valutata non solo dal punto di vista morfologico (placche soft – lipidiche vs placche hard – calcifiche), ma anche in termini di estensione in lunghezza, caratteristiche di superficie ed eventuali complicanze associate come nel caso di emorragie intra-placca, ulcerazioni e trombosi. Fondamentale è descrivere il grado di restringimento (stenosi) del lume del vaso da essa determinato, espresso come percentuale di riduzione del diametro/area del vaso.
L’aneurisma dell’aorta addominale è definibile come una dilatazione pari a una volta e mezzo il calibro previsto o del 50% rispetto ad un segmento a monte; i segmenti aneurismatici sono spesso interessati da degenerazione aterosclerotica, con placche che possono risultare ulcerate, con concomitante sovrapposizione di materiale trombotico.
La valutazione dei dati anatomici assieme ai reperti flussimetrici permette di indirizzare il paziente verso una terapia medica, percutanea o chirurgica, definendone il timing più corretto. L’EcoColorDoppler dell’Aorta Addominale è, inoltre, utile nel valutare a distanza di tempo i risultati di un precedente intervento correttivo.
Nei pazienti fortemente obesi o con marcato meteorismo (gas intestinale), l’esecuzione dell’esame potrebbe risultare più difficoltosa. Si invitano pertanto questi pazienti a seguire una dieta povera di fibre e assumere farmaci antimeteorici nelle 24 ore precedenti l’esame. L’esame può, inoltre, non essere diagnostico nel caso delle donne in gravidanza.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare lettere di dimissione ospedaliere e il referto di EcoColorDoppler dell’Aorta Addominale precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler dell’Aorta Addominale è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente, tutte le volte che sia necessario.
L’EcoColorDoppler degli Arti Inferiori è un esame strumentale che permette di studiare in modo approfondito l’asse artero-venoso degli arti inferiori, definendone morfologia, pervietà, calibro, velocità e direzione del flusso ematico; intercettando eventuali placche aterosclerotiche (estremamente diffuse, specie nei pazienti diabetici), sarà possibile valutare il grado di stenosi (restringimento) da esse determinato così come la loro evoluzione nel tempo. L’esame permette inoltre di escludere o confermare una trombosi a livello dei vasi venosi e l’incontinenza delle valvole.
L’EcoColorDoppler degli Arti Inferiori viene eseguito per mezzo di una sonda lineare, diversa rispetto a quella utilizzata per l’Ecocardiogramma transtoracico; essa consente infatti di visualizzare meglio strutture più superficiali.
L’aterosclerosi costituisce la patologia più frequentemente studiata nel distretto arterioso degli arti inferiori. La lesione tipica della patologia aterosclerotica, la cosiddetta “placca”, viene valutata non solo dal punto di vista morfologico (placche soft – lipidiche vs placche hard – calcifiche), ma anche in termini di estensione in lunghezza, caratteristiche di superficie ed eventuali complicanze associate come nel caso di emorragie intra-placca, ulcerazioni e trombosi. Fondamentale è descrivere il grado di restringimento (stenosi) del lume del vaso da essa determinato, espresso come percentuale di riduzione del diametro/area del vaso. Una stenosi viene definita significativa nel momento in cui determina una riduzione del calibro del vaso maggiore o uguale a 70%. La valutazione dei dati anatomici assieme ai reperti flussimetrici permette di stimare l’entità della stenosi e indirizzare il paziente verso una terapia medica, percutanea o chirurgica, definendone il timing più corretto.
In riferimento al distretto venoso, la trombosi costituisce una delle patologie più frequentemente osservate: nella trombosi venosa un coagulo di sangue (trombo) occupa il lume del vaso, che pertanto non sarà più comprimibile dall’esterno con la sonda ecografica; allo stesso modo, non sarà più campionabile un flusso al suo interno alla valutazione Doppler.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di EcoColorDoppler degli Arti Inferiori precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler degli Arti Inferiori è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
L’EcoColorDoppler degli Arti Superiori è un esame strumentale che permette di studiare in modo approfondito l’asse artero-venoso degli arti superiori, definendone morfologia, pervietà, calibro, velocità e direzione del flusso ematico; intercettando eventuali placche aterosclerotiche (estremamente diffuse, specie nei pazienti diabetici), sarà possibile valutarne il grado di stenosi (restringimento) e l’evoluzione nel tempo. L’esame permette inoltre di escludere o confermare una trombosi a livello dei vasi venosi e l’incontinenza delle valvole.
L’EcoColorDoppler degli Arti Superiori viene eseguito per mezzo di una sonda lineare, diversa rispetto a quella utilizzata per l’Ecocardiogramma transtoracico; essa permette infatti di visualizzare meglio strutture più superficiali.
L’aterosclerosi costituisce la patologia più frequentemente studiata nel distretto arterioso degli Arti Superiori. La lesione tipica della patologia aterosclerotica, la cosiddetta “placca”, viene valutata non solo dal punto di vista morfologico (placche soft – lipidiche vs placche hard – calcifiche), ma anche in termini di estensione in lunghezza, caratteristiche di superficie ed eventuali complicanze associate come nel caso di emorragie intra-placca, ulcerazioni e trombosi. Fondamentale è descrivere il grado di restringimento (stenosi) del lume del vaso da essa determinato, espresso come percentuale di riduzione del diametro/area del vaso. Una stenosi viene definita significativa nel momento in cui determina una riduzione del calibro del vaso maggiore o uguale a 70%. La valutazione dei dati anatomici assieme ai reperti flussimetrici permette di stimare l’entità della stenosi e indirizzare il paziente verso una terapia medica, percutanea o chirurgica, definendone il timing più corretto.
In riferimento al distretto venoso, la trombosi costituisce una delle patologie più frequentemente osservate: nella trombosi venosa un coagulo di sangue (trombo) occupa il lume del vaso, che pertanto non sarà più comprimibile dall’esterno con la sonda ecografica; allo stesso modo, non sarà più campionabile un flusso al suo interno alla valutazione Doppler.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di EcoColorDoppler degli Arti Superiori precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler degli Arti Superiori è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente (anche in donne gravide), tutte le volte che sia necessario.
L’EcoColorDoppler delle Arterie Renali è un esame strumentale che permette di studiare in modo approfondito i vasi che, originando dall’aorta, riforniscono di sangue i due reni (Arterie Renali) definendone morfologia, spessore di parete, pervietà, calibro, velocità e direzione del flusso ematico. In particolare, l’EcoColorDoppler delle Arterie Renali consente l’identificazione di un eventuale restringimento (stenosi) a carico di una o di entrambe le Arterie Renali, possibile causa di ipertensione arteriosa secondaria (ipertensione nefrovascolare).
Sebbene la stenosi di un’Arteria Renale sia più frequentemente di origine degenerativo-aterosclerotica, altre cause più rare sono descritte, quali la displasia fibromuscolare e le anomalie congenite. I restringimenti su base aterosclerotica sono solitamente localizzati nel primo tratto dell’arteria; le stenosi secondarie alla displasia fibromuscolare sono localizzate di norma nella parte media dell’Arteria Renale o in prossimità del rene. Queste ultime colpiscono soggetti giovani, più spesso di sesso femminile. Più raramente, una stenosi dell’Arteria Renale potrebbe riconoscere una origine congenita. Una diagnosi di stenosi dell’Arteria Renale permette di identificare la terapia più adatta al paziente, evitando farmaci controindicati, potenzialmente dannosi.
Nei pazienti fortemente obesi o con marcato meteorismo (gas intestinale), l’esecuzione dell’esame potrebbe risultare più difficoltosa. Si invitano pertanto questi pazienti a seguire un dieta povera di fibre e assumere farmaci antimeteorici nelle 24 ore precedenti l’esame.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possessi (in particolare lettere di dimissione ospedaliere e il referto di EcoColorDoppler delle Arterie Renali precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler delle Arterie Renali è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente, tutte le volte che sia necessario.
L’EcoColorDoppler Penieno è una metodica di imaging prevalentemente adoperata nella diagnosi della disfunzione erettile, capace di analizzare il flusso sanguigno penieno e di evidenziarne le principali alterazioni.
L’EcoColorDoppler Penieno viene effettuato mediante l’uso di una sonda ecografica ad alta frequenza.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e referti di esami precedentemente eseguiti).
L’EcoColorDoppler Penieno è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente, tutte le volte che sia necessario.
Le nostre prestazioni pneumologiche
La visita pneumologica rappresenta lo strumento attraverso il quale lo specialista pneumologo (ovvero il medico specializzato nello studio e nella cura delle malattie dell’apparato respiratorio) può escludere, diagnosticare e, qualora necessario, trattare un disturbo a carico dell’apparato respiratorio. Oltre ai pazienti con malattie pneumologiche già note, si può venire inviati dal proprio medico curante o da altro specialista per accertare la natura di sintomi come sensazione di oppressione al petto, difficoltà respiratoria, affanno a riposo, tosse, espettorazioni (anche con tracce di sangue), apnee notturne.
La visita pneumologica inizia con l’anamnesi, fase durante la quale il medico specialista rivolge diverse domande al paziente per raccogliere informazioni circa la storia clinica e lo stile di vita del paziente, includendo dettagli su alimentazione, fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, tipo di lavoro svolto, farmaci assunti, familiarità per problematiche respiratorie. Durante la visita, lo specialista prende, inoltre, visione degli eventuali esami a cui si è precedentemente sottoposto il paziente. Successivamente, lo specialista procederà con l’esame obiettivo, che prevede l’auscultazione dei polmoni mediante l’utilizzo dello stetoscopio. In base alle rilevazioni effettuate, lo specialista potrà porre una diagnosi e prescrivere la relativa terapia oppure, a seconda del sospetto diagnostico, potrà richiedere ulteriori accertamenti strumentali.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
La Spirometria è un test che valuta la funzione respiratoria del paziente e viene eseguita dallo specialista pneumologo con l’ausilio di uno strumento dello spirometro. Tale metodica è utile nella diagnosi delle patologie delle vie aeree e dei polmoni, e quantifica il grado di funzionalità dell’apparato respiratorio, sia prima dell’inizio di una terapia che in seguito al trattamento.
L’esame dura pochi minuti, durante i quali il paziente è istruito ad effettuare una serie di manovre respiratorie attraverso un boccaglio. Per sottoporsi alla spirometria non è necessaria alcuna preparazione specifica. La Spirometria può essere svolta a qualsiasi età, a condizione che il paziente sia in grado di eseguire le semplici procedure necessarie.
Le nostre prestazioni gastroenterologiche
La visita gastroenterologica permette di individuare o escludere la presenza di patologie a carico degli organi che compongono l’apparato gastrointestinale – esofago, stomaco, intestino tenue, colon, retto, pancreas, fegato – e stabilire un percorso terapeutico idoneo, anche tramite l’esecuzione di esami specialistici.
Durante la visita gastroenterologica il medico raccoglie la storia clinica del paziente, rivolgendo domande sull’alimentazione, il vizio del fumo, l’eventuale consumo di alcol, il livello di attività fisica e di sedentarietà, la presenza di eventuali patologie già note, altri casi in famiglia di patologie gastroenterologiche, eventuale assunzione di farmaci.Lo specialista provvederà poi a esaminare l’eventuale documentazione medica già posseduta dal paziente e procederà quindi con palpazione, percussione e auscultazione dell’addome al fine di valutare lo stato di salute dei singoli organi.
In alcuni casi il medico sarà in grado di terminare la visita con la formulazione di una diagnosi e la prescrizione di una terapia; diversamente, verranno richiesti ulteriori accertamenti specialistici a seconda del sospetto diagnostico (analisi del sangue, analisi delle urine, radiografie, ecografie, TC, endoscopie).Tra le patologie indagate, si includono la celiachia, la sindrome dell’intestino irritabile, il reflusso gastroesofageo, la stitichezza, le emorroidi, il meteorismo, le malattie croniche intestinali (morbo di Chron, rettocolite ulcerosa), epatopatie (steatosi epatica, epatiti), malattie del pancreas, varici esofagee, tumori del tratto gastroenterico, sanguinamenti.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.L’Ecografia Addominale è un esame strumentale che permette di studiare gli organi contenuti nella cavità addominale, inclusi il fegato, la colecisti, le vie biliari intra- ed extra-epatiche, la vena porta, il pancreas, i reni, la milza, la vescica e le anse intestinali. L’esame fornisce informazioni utili sulla morfologia dei parenchimi e l’eventuale presenza di lesioni o accumuli di liquido.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di Ecografie addominali precedentemente eseguite). L’Ecografia Addominale è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente, tutte le volte che sia necessario.Le nostre prestazioni endocrinologiche / diabetologiche
La visita endocrinologica/diabetologica rappresenta lo strumento attraverso il quale lo specialista endocrinologo verifica la presenza di problematiche legate a eventuali disturbi ormonali. A seconda delle specifiche necessità, può essere affiancata dall’esecuzione di esami mirati come, nel caso, dell’ecografia tiroidea.
Obiettivo della visita endocrinologica/diabetologica è verificare la presenza di malattie provocate dal cattivo funzionamento delle ghiandole endocrine (le ghiandole che producono gli ormoni che vengono direttamente riversati nel sangue). Una loro produzione irregolare non permette il corretto svolgimento della funzione, che è quella di regolare il metabolismo e l’attività di organi e di tessuti.
Il cattivo funzionamento delle ghiandole endocrine può essere provocato da numerose patologie tra cui quelle che riguardano la tiroide, l’ipofisi, i testicoli negli uomini e le ovaie nelle donne, il pancreas, i surreni.
Tra le conseguenze del cattivo funzionamento degli ormoni ci sono varie condizioni patologiche come l’osteoporosi, l’infertilità maschile e femminile, la disfunzione erettile, il diabete mellito e le complicanze legate alla menopausa.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
L’Ecografia della Tiroide è un esame strumentale che sfrutta gli ultrasuoni per studiare le caratteristiche della tiroide. Si tratta di una procedura indolore, non invasiva, che permette di valutare l’eventuale presenza e la dimensione di noduli, caratterizzarne la struttura interna e il grado di vascolarizzazione. L’Ecografia della Tiroide fornisce inoltre importanti informazioni su patologie infiammatorie come la tiroidite.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione ogni documentazione di cui sono in possesso (in particolare, lettere di dimissione ospedaliere e il referto di Ecografie della Tiroide precedentemente eseguite).
L’Ecografia della Tiroide è un esame non-invasivo, sicuro e privo di controindicazioni; può pertanto essere eseguito su qualunque paziente, tutte le volte che sia necessario.
Il monitoraggio glicemico è un esame strumentale non invasivo che permette, tramite l’applicazione di un sensore, di misurare i livelli di glucosio senza la necessità di pungersi il dito.
I sistemi di monitoraggio del glucosio sono costituiti da un sensore monouso, un trasmettitore, un’app e un software di analisi. L’elettrodo del sensore reagisce con il glucosio nel fluido ipodermico per calcolare i valori di glucosio nel sangue che vengono trasmessi all’app mobile.
Il dispositivo effettua una lettura del glucosio ogni tre minuti, per un totale di 480 letture al giorno, creando un grafico che analizza l’andamento dei valori di glucosio nel sangue.
Il monitoraggio continuo della glicemia permette di valutare come la dieta o la terapia diabetologica incide sul glucosio.
Il dispositivo è destinato alla registrazione dei livelli di glucosio nel fluido interstiziale nei pazienti di età pari o superiore ai 2 anni e per donne in gravidanza.
Le nostre prestazioni neurologiche
La visita neurologica permette di rilevare eventuali patologie o disturbi che colpiscono il sistema nervoso centrale o quello periferico, cioè il cervello, il cervelletto, il midollo spinale, il tronco encefalico, il tronco nervoso, i gangli, le radici e i plessi extraviscerali e intraviscerali.
Durante una visita neurologica il medico si informa sulla storia clinica e familiare del paziente, sul suo stile di vita e sui sintomi con cui ha a che fare. A questa prima fase segue un esame neurologico che può prevedere l’analisi dello stato mentale, delle funzioni simboliche (linguaggio, movimenti e riconoscimento di suoni, oggetti e colori), dei nervi cranici, del sistema motorio e della coordinazione dei movimenti, del sistema sensitivo e delle funzioni autonomiche (cioè quelle dei centri nervosi che controllano le funzioni vitali). Il medico può, ad esempio, valutare il senso di equilibrio e quello di orientamento, i riflessi, la reazione degli occhi agli stimoli visivi e quella alle vibrazioni sulla pelle.
Tra le patologie indagate, si includono:
tremori e movimenti incontrollati e incontrollabili; intorpidimento e/o formicolii; convulsioni; disturbi del sonno; mal di schiena; ernie del disco; cefalea, associata a deficit neurologici; dolore cronico; vertigini; epilessia; disturbi neuromuscolari; ansia; difficoltà di movimento; problemi di memoria; stato confusionale; malattia di Alzheimer; sclerosi laterale amiotrofica (SLA o morbo di Lou Gehrig); lesioni o infezioni del cervello e del midollo spinale; ictus; tumori cerebrali; sclerosi multipla; malattia di Parkinson; miastenia; neuropatie periferiche (malattie che colpiscono i nervi).
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
Le nostre prestazioni ematologiche
La visita ematologica comprende un’approfondita anamnesi, che abbraccia la storia medica del paziente e della sua famiglia, soffermandosi sui sintomi legati al problema per cui si è richiesto il consulto ematologico.
Successivamente si effettua l’esame obiettivo, una valutazione medica che indaga i segni legati al disturbo.
Il percorso diagnostico si completa con esami del sangue più approfonditi e/o esami strumentali: si assicura così un inquadramento ottimale del problema, per la diagnosi attuale e il monitoraggio nel tempo.
Vi sono situazioni in cui l’ematologo potrebbe volere estendere gli accertamenti ai componenti familiari più prossimi.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
Le nostre prestazioni fisiatriche
La visita fisiatrica permette di individuare le conseguenze funzionali delle malattie che creano difficoltà alle attività quotidiane e di trattarle secondo un percorso terapeutico che consenta il miglioramento delle capacità funzionali e il reinserimento sociale della persona.
La visita fisiatrica rappresenta un passo fondamentale per il percorso di riabilitazione e recupero funzionale. Attraverso un esame completo, lo specialista fisiatra valuta lo stato di salute globale, tenendo conto di diverse aree:
– ortopedica: in caso di traumi, interventi chirurgici, artrosi o altri problemi muscolo-scheletrici (scoliosi, piede piatto e dorso curvo, postumi di protesizzazione, lombalgia, ernia del disco, malattie infiammatorie articolari, tendinopatie), il fisiatra analizzerà la postura, la mobilità articolare e la forza muscolare;
– neurologica: in caso di disturbi del linguaggio, della deglutizione e l’incontinenza vescicale che possono seguire e/o accompagnare una lesione cerebrale (ictus, sclerosi multipla, sindromi Parkinsoniane, tumori o traumi cerebrali, malattie infiammatorie, vascolari, neoplastiche o traumatiche del midollo spinale).
Il fisiatra si occupa anche della diagnosi e del trattamento del dolore, sia esso acuto o cronico, e la visita fisiatrica permette la diagnosi e la terapia delle sindromi dolorose disfunzionali, come la fibromialgia.
Raccomandiamo a tutti i pazienti di portare in visione al momento della visita ogni documentazione di cui sono in possesso (lettere di dimissione ospedaliere, esami strumentali o di laboratorio, referti di visite precedenti), compresi i dettagli sulla terapia farmacologica in corso.
La terapia infiltrativa è un trattamento medico che consiste nell’iniezione di farmaci direttamente all’interno di un’articolazione o nelle zone anatomiche circostanti. Essa mira a lenire il dolore acuto, ridurre l’infiammazione e lubrificare le articolazioni degenerate per l’età o dal sovraccarico funzionale
I farmaci più comunemente utilizzati nelle infiltrazioni sono antinfiammatori (cortisonici), anestetici e condroprotettori (acido ialuronico). La scelta del farmaco adatto sarà operata dal fisiatra durante la visita.
Le articolazioni più frequentemente trattate con la terapia infiltrativa sono la spalla, il ginocchio, il gomito, la mano, l’anca e il piede.
La terapia infiltrativa viene utilizzata quando il dolore articolare è acuto, resistente ad altre terapie mediche o fisiche e limitante la funzionalità articolare. Ha un’efficacia rapida, un’azione mirata e un rischio minimo di effetti collaterali.
È importante ricordare che la terapia infiltrativa deve essere eseguita esclusivamente da un medico esperto.
Le nostre prestazioni antifumo
La Laserterapia Antifumo è finalizzata a interrompere la dipendenza dal fumo.
Durante la seduta vengono applicati leggeri stimoli laser a specifiche intensità su alcuni punti dell’orecchio, mirati a favorire il rilascio di endorfine. Le endorfine sono ormoni prodotti dal cervello ed immessi nel flusso sanguigno; i fumatori hanno livelli di endorfine ridotti in quanto la nicotina ne abbassa in maniera considerevole la produzione.
L’aumentata produzione di endorfine evita in chi smette di fumare la comparsa dei sintomi dell’astinenza quali crampi addominali, mal di testa, sbalzi di pressione, annebbiamento della vista, sudorazione profusa, nervosismo.
La Laserterapia Antifumo è una tecnica non invasiva, adatta a tutte le età e prevede una sola seduta.